M-7000 – ORGOGLIO ITALIANO SUI MARI

La M7000 nacque nel lontano 1986 nei cantieri di Monfalcone e fu fortemente voluta dall’allora proprietario della MICOPERI, il Dr. Makaus. Sebbene a conduzione familiare e senza aiuti statali, la Micoperi è stata quella società ad entrare nell’offshore del Mare del Nord con i mezzi più moderni. La M7000 è stata progettata nel 1985, iniziata la costruzione nel 1986 e consegnata nel 1987. Le due gru sono dell’American Hoist, come progetto, però costruite in Italia dalle Officine Reggiane. Il colpo d’ingegno del Dr. Makaus, per battere la concorrenza, è stato questo:

 

siccome le compagnie petrolifere nell’assegnare i progetti davano la preferenza a quelle società che disponevano sul mercato dei mezzi di sollevamento più potenti (costruzione di moduli ptf più pesanti e quindi minor tempo nello start up della piattaforma), dato che a quel tempo anche gli americani della McDermott stavano costruendo una sscv con due gru da 6000 T, chiamata DB6000, il Dr. Makaus nel firmare il contratto per le gru si fece promettere dall’American Hoist che la notizia da divulgare sarebbe stata che anche le due gru per la Micoperi sarebbero state da 6000 T. Quindi tutto il mondo dell’Offshore sapeva che sul mercato ci sarebbero state due nuove unità da 6000 T.

 

Quando furono presentati i due progetti all’ O.T.C. (Offshore Tecnology Conference) di Houston il Dr. Makaus svelò a tutto il mondo che le sue gru non erano da 6000 bensì da 7000 lasciando tutti di stucco.

 

Purtroppo, dopo qualche anno dalla sua entrata in servizio, nel 1989  iniziò la crisi dell’offshore e tutte le Soc. Petrolifere ridussero drasticamente i progetti (in particolar modo nel Mare del Nord). La Micoperi, non avendo grosse riserve, dovette dichiarare fallimento e la M7000 fu messa in disarmo a Rotterdam. Fu una fortuna che la Saipem la acquistò (cambiando il nome nell’attuale S7000 e grazie alle sue immense risorse nel corso degli anni la fece diventare quella che è oggi.

 

La DB6000 fu acquistata dagli olandesi dell’Heerema diventando l’attuale THIALF e venne potenziata portando le due gru a 7100 T. C’è però da fare una precisazione a favore della S7000. Mentre la THIALF ha una capacità di sollevamento di 14200 T con il braccio delle due gru a 31.2 metri, la S7000 ne può sollevare solo 14000 ma con un braccio a 42 metri.

 

Il THIALF ha sei propulsori retrattili da 5.5 MW per mantenersi in D.P. mentre la S7000 ha:12 eliche (4 azimutali da 4.5 MW + 2 retrattili da 5.5 MW + 4 retrattili da 3.5 MW + 2 bow thruster da 2.5 MW)- Il THIALF ha 12 ancore da 22.5 tons con cavo d’acciao da 2500 metri per un diametro di 80 mm mentre la S7000 ha 12 ancore da 40 tons con 3500 metri di cavo d’acciaio per un diametro di 96 mm.  Potenza totale installata sulla S7000: 75 MW a 10 KV

 

Impianto zavorra composto da 54 casse per un totale di 109.000 tons – 4 pompe zavorra da 6000 mc cad. – 2 impianti ROV (Remote Operated Vehicol) per lavori subacquei fino a 3000 metri di profondità

 

Per concludere si può dire che, mentre le gru del THIALF sono già state modificate portandole da 6000 a 7100 T, quelle della S7000 hanno ancora margine per essere potenziate portandole a 8000/8100.

 

Pino SORIO

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Pino SORIO

18 Febbraio 2015

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