ANSALDO SVA – 10

SCHIFAMONDO

l’Auditorium

 

Oggi ospita il Museo D’Annunzio Eroe. In quella che doveva diventare la sua nuova stanza da letto, venne esposto il corpo del poeta per la veglia pubblica nei giorni immediatamente successivi alla sua morte.

 

Schifamondo comprende anche l’auditorium con una platea per duecento persone, utilizzato anche per convegni e manifestazioni; alla cupola è appeso l’aereo Ansaldo SVA-10 del celebre Volo su Vienna. Negli spazi dell’auditorium è possibile vedere due piccole mostre fotografiche sulla vita di Gabriele d’Annunzio, sulla costruzione del Vittoriale e l’Omaggio a d’Annunzio, una mostra di artisti contemporanei che a d’Annunzio si sono ispirati: fra questi Giorgio De Chirico e Mario Pompei con i bozzetti per i costumi rispettivamente della “Figlia di Iorio” e di “Parisina” Jonathan Meese, Luigi Ontani.

 

 

Alla cupola della grande sala é sospeso il biplano biposto da ricognizione e bombardamento (SVA-10) con il quale il 9 agosto 1918 d’Annunzio partì dal Campo di San Pelagio, presso Treviso, in direzione di Vienna; d’Annunzio era sull’aereo pilotato dal comandante Natale Palli.

 

 

Ansaldo SVA-10 visto dal basso

 

L’87° squadriglia della “La Serenissima” (11 Ansaldo-SVA, ma in realtà 4 velivoli furono costretti a fermarsi prima), seguendo un progetto ideato dal poeta già nel 1917, sorvolò la capitale dell’impero a 800 metri di altezza, lanciando sulla città 50.000 copie di un volantino in lingua italiana che, “per la gioia  dell’arditezza” e “per la prova di quel potremo osare”, inneggiava al “vento di vittoria che si leva dai fiumi della libertà”. Furono lanciate anche 350.000 copie di un altro testo, scritto da Ugo Ojetti e tradotto in tedesco, meno lirico, ma ugualmente chiaro nel suo messaggio al governo austroungarico, “nemico delle libertà nazionali”. Poche ore dopo, la squadriglia era di ritorno.

 

 

Ansaldo SVA 10 con vista del cockpit

 

A ricordare l’impresa, d’Annunzio vorrà nel gonfalone della Reggenza del Carnaro e nel blasone del principato di Monte Nevoso, le sette stelle dell’Orsa Maggiore, sette come gli aerei giunti a Vienna. L’effetto dell’impresa sull’opinione pubblica viennese, italiana e mondiale fu enorme, e d’Annunzio venne proposto per la medaglia d’oro al valore militare.


Carlo Gatti

Rapallo, 14.11.2012