RICORDO DI MARIO RIGHETTI


E’ mancato MARIO RIGHETTI da Casarza Ligure. Una vittima della solitudine provocata dal Corona Virus. Se n’è andato un mito dell’amicizia e della musica.

Era nato a Sesta Godano nel 1933, prima della pensione, è stato, e lo era ancora ma solo per gli amici, un abilissimo saldatore e tornitore del Cantiere Navale di Riva Trigoso. Nella sua officina di Casarza Ligure a Francolano c’è di tutto e di più, ma lui era il padrone assoluto di questa straordinaria confusione e se cercava un pezzo strano o una vite speciale la trovava subito. L’officina era piena zeppa di macchinari meccanici di ogni specie, dai torni più sofisticati ai sistemi di saldatura a ossigeno o a elettrodi, ma poteva saldare anche metalli preziosi o speciali. Oltre che un saldatore, con le sue grosse dita, si trasformava anche in orefice.

Non passava giorno che arrivasse qualcuno con un problema ad un attrezzo e lui aggiustava tutto come: tagliaerba, motoseghe, e ogni genere di utensile. E sempre gratis naturalmente.

E’ stato uno straordinario cacciatore con i suoi cani che addestrava con passione; aveva vinto anche una infinità di trofei. I più abili cani erano Kriss, Kroll e la piccola Suzy che divideva con la figlia Carmen.

Righetti è stato anche Campione Italiano di Tiro al piattello guadagnando molte medaglie d’oro. Andava spesso a pescare con la canna o con i palamiti ma mal sopportava le regole e i patentini sempre più oppressivi, perché Mario era un uomo libero, all’antica, nato quando in Italia si poteva andare a caccia col solo porto d’armi e andar per funghi e a pescare senza vincoli.

Un’altra delle sue grandi passioni è stata la Musica. Aveva studiato “armonia” per molti anni e con i suoi complessi aveva suonato in Italia e all’estero. Era figlio d’arte perché suo Padre Adalgiso, chiamato “Derciso” era un virtuoso della fisarmonica ancora ricordato in quel di Mattarana sul Monte Bracco.

Mario aveva un complesso molto conosciuto e con l’amico di sempre e suo compagno d’orchestra, si esibiva con Federico Garibaldi, ora affermato avvocato di Milano, ma originario di Pòntori nella val di NE’. Si divertivano ancora con qualche piccola suonata e cantata!  E poi ci sono gli altri amici che spesso, anche più volte alla settimana, lo andavano a trovare per gustare insieme qualche specialità gastronomica. Ma Righetti sapeva far di tutto all’infuori che stare in cucina dove era però sempre in compagnia di amici che si cimentavano nelle varie specialità genovesi. Nel suo puro genovese diceva: io non so nemmeno lavare i piatti! Ma aveva tante altre doti! E così ogni settimana si incontrava nel suo “garage salotto” con Edilio Cafferata, che ultimamente era anche il suo cantante preferito, per interpretare vecchie e nuove canzoni. Facevano parte del gruppo “gastronomico” anche Marino Capraro, esperto in nodi e attrezzature marinare, Nino Moggia e il sottoscritto che naturalmente preferiva cimentarsi con l’intramontabile My Way “imitando” si fa per dire, Frank Sinatra.

Marino Capraro la mattina dell’11 Maggio   è la persona che ha saputo per primo della tragica notizia passando davanti a casa sua e collaborando con le Autorità a rintracciare la figlia Carmen.

Nel suo “garage salotto” di Francolano, Righetti conservava una infinità di strumenti musicali. Aveva ben 11 fisarmoniche, pianole elettriche, pianoforti e amplificatori di ogni genere che teneva accordati e in perfette condizioni.

Righetti è stato un ottimo collaboratore del Museo Marinaro di Chiavari mettendo a punto strumenti vari tra i quali gli enormi segnalatori a lampi di luce tanto usati sulle grandi navi militari come le regie corazzate Vittorio Veneto, Duilio e Littorio nel periodo della prima e seconda guerra mondiale.

Mario Righetti, come musicista, ha avuto grandi soddisfazioni anche da giovane Militare. Nel 1954 era stato infatti scelto per formare il complesso musicale della Nave più bella del mondo: l’“Amerigo Vespucci”.

Su questa splendida nave fu imbarcato come orchestrale partecipando ad una lunga crociera navale di istruzione che portò la Vespucci da Livorno fino a Oslo e ritorno.

Era coniugato con la sua adorata Rosa, scomparsa nel 2014. Lascia due figli: Carmen, che si curava sempre della sua salute e Vittorio, che aveva ereditato la passione per la musica e spesso faceva parte del suo complesso musicale anche come cantante.

In questa foto, che vorrei fosse pubblicata, sono ritratti Mario e la moglie Rosa in un tipico fotomontaggio del tempo con lo sfondo dell’incrociatore da battaglia Raimondo Montecuccoli.

Mario Righetti era un uomo di grande bontà e con la sua musica ha sempre allietato tutti gli amici alla fisarmonica o alla pianola o al pianoforte ha allietato generazione intere.

Chi l’ha conosciuto lo ricorderà certamente come un uomo speciale, capace di amicizie sincere!
E’ senza dubbio una vittima del Corona virus poiché da quando si isolo’ per evitare il contagio soffri’ terribilmente di solitudine, soprattutto per la mancanza delle visite dei suoi tanto cari vecchi amici con i quali trascorreva piacevolissime ore.
Federico Garibaldi, Marino Capraro, Nino Moggia, Edilio Cafferata ed Ernani Andreatta, autore di queste note, uniti nel grande dolore per la grave perdita, sono vicini ai figli Carmen e Vittorio in questo terribile momento nel ricordo di un uomo semplice ma di grande nobiltà d’animo 
Mario Righetti non si è tolto la vita ma, come a tanti altri, gli è stata rubata da un virus particolarmente crudele.

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ALBUM FOTOGRAFICO


Mario Righetti quando era nell’orchestra dell’Amerigo Vespucci con la sua consorte Rosa deceduta nel 2014. In basso l’Incrociatore da battaglia Raimondo Montecuccoli.

Mario Righetti sulla Vespucci è alla fisarmonica durante alcune prove d’orchestra.

Mario Righetti con il suo complesso sull’Amerigo Vespucci è al centro seduto al pianoforte.

Mario Righetti in una recente foto nella sua officina dove, per gli amici, aggiustava qualsiasi cosa gli portassero.

Da Sinistra Federico Garibaldi, Ernani Andreatta e Mario Righetti nel suo “garage salotto” di Francolano a Casarza Ligure dove aveva la sua sala audizioni musicali.

 

ERNANI ANDREATTA

 

Rapallo, 12 Maggio 2020