Ricordo di

GIAMMARIO CAPATO

 

 

M/r VORTICEAcquerello di Gianmario Capato – 1988



L’ho sempre chiamato “marinarun” perché Gianmario é un pezzo di mare che si muove in modo del tutto naturale tra una paratia e l’altra del rimorchiatore d’altura. Con quelle mani nodose maneggia le cime come solo un ‘maestro’ può fare. Gianmario é un ‘nostromo’ all’antica, ha una maschera dura e bruciata dai marosi, ma é un buono, anche timido e riservato. Gianmario parla con il cuore, anzi con l’anima dell’artista che si esprime soltanto con qualche ritocco lasciandoti intuire tutto il resto. Si, avete capito bene, Gianmario é soprattutto un pittore di mare. Le sue due vite sono impastate di mare, dello stesso mare che diventa acquerello e anima le sue imbarcazioni, i personaggi delle calate profumate di alghe e catrame, gli angoli marinari della sua Camogli che ama.

Ciao amico mio! Ho voluto ricordarti da vivo perché i veri artisti non muoiono mai.


Carlo  GATTI

 

Rapallo, 1.09.12