PORTI, GRANDI NAVI E SICUREZZA: LA SFIDA DELLA PPU
(Portable Pilot Unit)

È ormai riconosciuto che uno dei problemi principali della portualità italiana riguarda il gigantismo navale: l’aumento costante delle dimensioni delle navi, a fronte di spazi portuali rimasti pressoché invariati, riduce i margini di manovra e la sicurezza delle operazioni.
Un esempio:
IL PORTO DI GENOVA

L’area più moderna del Porto di Genova, ancora oggi chiamata Porto Nuovo, è formata dai moli “a pettine” che si vedono sotto la Lanterna.
Porto Nuovo in costruzione – Anni ’20-’30

Porto Nuovo tuttora operativo
Quel complesso di banchine fu costruito negli anni ‘20-’30 del ‘900 per ospitare navi commerciali lunghe al massimo 130 mt. La diga, le banchine e gli spazi di manovra erano quindi progettati per quelle dimensioni.
Un secolo dopo, le navi da carico hanno superato i 400 metri di lunghezza. Da qui è nata l’esigenza di costruire porti più idonei alle nuove richieste del mercato navale.
Il gigantismo navale si è imposto così rapidamente che i porti storici, spesso sorti a ridosso delle città medievali, sono stati esclusi dal circuito dei containers.
Genova, per restare tra i principali scali del Mediterraneo, ha dovuto adattarsi: allungare banchine, eliminare impianti obsoleti, colmare spazi tra i moli per creare piazzali destinati a gru gigantesche e a migliaia di container. Queste trasformazioni, però, hanno comportato un effetto collaterale: più cemento e piazzali significano meno specchio acqueo disponibile per le manovre
Rubare spazio al mare aperto
La crescente pressione del traffico marittimo ha reso indispensabile progettare una nuova diga foranea del porto di Genova, spostata circa 400 metri al largo rispetto a quella costruita negli anni ’20.
Lo spazio così guadagnato equivale alla lunghezza di una moderna portacontainer.
Genova – e con essa l’Italia intera – non può permettersi di restare fuori dal circuito degli approdi delle grandi navi, pena gravi ripercussioni sull’economia nazionale.
In questa lunga fase di transizione, i Servizi Portuali (Piloti, Rimorchiatori, Ormeggiatori) sono chiamati a uno sforzo eccezionale, affrontando ogni giorno rischi crescenti, soprattutto nelle giornate di vento forte, frequenti sul nostro mare.
Il supporto tecnologico: la PPU
l compito più delicato spetta ai Piloti portuali, responsabili di dirigere e portare in banchina navi dalle dimensioni imponenti. Da alcuni anni, però, la tecnologia è divenuta un alleato prezioso grazie alla PPU (Portable Pilot Unit).
Si tratta di una valigetta magnetizzata, dotata di antenne, che il Pilota colloca sulla plancia poco prima della manovra. La PPU fornisce in tempo reale dati dettagliati su posizione, velocità, rotta e rilevamenti, aumentando la sicurezza delle operazioni in porto, soprattutto in caso di scarsa visibilità o in passaggi complessi come canali stretti e banchine congestionate.
L’unità è indipendente dagli strumenti della nave: questo aspetto è fondamentale, perché il Pilota dispone così di un sistema personale, accurato e affidabile, che integra le sue competenze locali e riduce lo stress delle manovre.
La PPU non sostituisce l’esperienza e l’intuito del Pilota, ma li potenzia con la precisione della tecnologia satellitare, offrendo anche la previsione immediata della manovra. È lo strumento che unisce tradizione marittima e innovazione, a garanzia della sicurezza del porto e del mare.
Un’ulteriore funzione di grande utilità è la possibilità di integrare nella PPU, in caso di nebbia, il sistema AIS (Automatic Identification System). In questo modo il Pilota visualizza sullo stesso schermo la presenza di altre navi in canale, con i relativi dati nautici (posizione, rotta, velocità), affiancando così le informazioni del radar di bordo ma con un supporto diretto e immediato nelle proprie mani. Una combinazione che aumenta notevolmente il livello di sicurezza della navigazione portuale.
La tecnologia come la PPU è un alleato prezioso, ma la manovra resta sempre un atto profondamente umano. È il cuore del Pilota che guida la nave fino all’ormeggio, ed è in quel momento, quando il Comandante sussurra un semplice “Good job, Pilot”, che tutta la tensione si scioglie e il mare restituisce al Pilota la sua più grande ricompensa: la consapevolezza di aver fatto, ancora una volta, bene il proprio dovere
ENTRIAMO NEL MERITO DELLO STRUMENTO
PPU (Portable Pilot Unit) è lo strumento che fornisce al pilota portuale una visualizzazione dettagliata e precisa dei dati di navigazione, come posizione, velocità, rotta e rilevamenti, aumentando la sicurezza delle manovre portuali, specialmente in condizioni di scarsa visibilità o per operazioni complesse come ormeggi e passaggi in canali stretti dove sono presenti anche altre navi in manovra. Il PPU può essere utilizzato in modo indipendente dalla nave per operazioni di manovra fine, migliorando le informazioni già disponibili e consentendo operazioni più sicure.
L’abilità nella manovra e le L’unità portatile di ausilio al Pilota, conosciuta come PPU (Portable Pilot Unit), nasce dall’esigenza di aumentare la sicurezza della manovra in tutte le situazioni di scarsa visibilità che possono crearsi per motivi climatici, come nel caso di foschia, nebbia o piovaschi intensi o anche per motivi dimensionali, come nel caso di grandi navi che operano in spazi ristretti o in bassi fondali.
Le conoscenze generali e locali di un Pilota vengono così affiancate dalla più moderna tecnologia satellitare, non solo per la localizzazione precisa e istantanea della nave, ma, soprattutto, per la sua previsione di manovra, che avviene in tempo reale.
Il Pilota può quindi avvalersi oggi di un sistema grafico portatile, personale, indipendente dalle strumentazioni della nave sulla quale sta operando e di cui conosce il reale grado di accuratezza.
Questo non è un aspetto di poco conto per comprendere quanto questo strumento possa diventare utile e affidabile in mano a un professionista con la giusta competenza che, garantendone un uso consapevole, contribuisce ad abbattere lo stress della manovra.
Come funziona e a cosa serve
Visualizzazione dati:
Mostra i dati di navigazione della nave in tempo reale, inclusi GPS, AIS e sensori di profondità.
Sicurezza delle manovre:
Migliora la sicurezza delle manovre in ingresso e in uscita dal porto, nonché delle manovre di ormeggio, fornendo informazioni precise al pilota.
Indipendenza:
È particolarmente utile quando il pilota necessita di un posizionamento indipendente e informazioni di precisione per manovre più complesse, come in prossimità di chiuse o in spazi ristretti.
Miglioramento delle informazioni:
Aumenta le informazioni già provenienti dal pilot house, offrendo una prospettiva più completa e dettagliata.
Casi d’uso specifici:
Operazioni portuali: Utile per l’accesso ai porti e per il processo di ormeggio, rendendo le manovre più sicure.
Operazioni notturne:
Consente di scalare porti anche durante le ore notturne, grazie all’aumento della precisione dei dati di navigazione.
Gestione di spazi ristretti:
Ideale per passaggi in spazi ristretti come le chiuse, dove la precisione della posizione è fondamentale.





PORTO DI GENOVA

EVERGREEN INAUGURA LA LINEA DELLE 22000 TEUs
10 Luglio 2024

L’arrivo della nave Everglory al terminal PSA segna un ulteriore successo nelle operazioni portuali. La gigantesca imbarcazione della compagnia Evergreen, lunga 400 metri e larga 59, con una capacità di oltre 22.000 TEU, ha scalato il porto di Genova-Prà.
La manovra, ancora in fase sperimentale, si è svolta come da pianificazione, con l’ausilio di tre potenti rimorchiatori che hanno assicurato condizioni di sicurezza ottimali e l’uso del PPU (Portable Pilot Unit) ormai da tempo in uso ai piloti genovesi ed impiegato per le manovre che richiedono impegno e margini di sicurezza maggiori.
L’operazione rappresenta un ulteriore passo avanti per il porto di Genova che, confermandosi capace di accogliere navi di tali dimensioni, ha aperto nuove prospettive per il commercio e la logistica nella regione, rendendosi competitivo e richiesto dalle maggiori compagnie di shipping mondiali.
Questo successo sottolinea l’importanza della collaborazione tra tecnologia e competenza umana, con l’obiettivo di rendere le operazioni portuali sempre più efficienti e sicure.

CONCLUSIONE
l gigantismo navale ha trasformato profondamente la vita dei porti e delle città di mare, imponendo nuove soluzioni infrastrutturali e operative. In questo scenario la tecnologia ha saputo offrire strumenti impensabili fino a pochi anni fa: la PPU, con le sue funzioni di precisione satellitare e l’integrazione con sistemi come l’AIS, rappresenta un alleato prezioso per il Pilota.
Eppure, nessun dispositivo elettronico potrà mai sostituire l’esperienza, la sensibilità e il coraggio dell’uomo di mare. La manovra di una grande nave in porto non è mai soltanto un calcolo di dati: è un equilibrio delicato tra tecnica e intuizione, tra decisione rapida e pazienza attenta, tra prudenza e responsabilità.
Ogni Pilota sa che dietro lo schermo della PPU c’è sempre il battito del proprio cuore, la concentrazione assoluta, la fiducia in sé stesso e nei compagni di lavoro. Oggi la tecnologia riduce i rischi e restituisce possibilità impensabili fino a pochi decenni fa, ma resta sempre l’uomo a trasformare i numeri in sicurezza e a condurre, con fermezza e umiltà, i giganti del mare al sicuro ormeggio.
IL GIGANTISMO NAVALE
https://www.marenostrumrapallo.it/giga/
Carlo Gatti
Venerdì 13 Febbraio 2015
QUANDO A GENOVA SI FACEVANO LE GRANDI OPERE PORTUALI
https://www.marenostrumrapallo.it/diga/
30 novembre 2015
MANOVRA IMPORTANTE NEL PORTO DI GENOVA
YM Wondrous
CALATA SANITA’ – SECH
https://www.marenostrumrapallo.it/sek/
Carlo GATTI
Rapallo, venerdì 3 ottobre 2025


