RAPALLO: IL TRATTATO RUSSO-TEDESCO

(16 Aprile 1922)

A cura di Pier Luigi Benatti – Emilio Carta

Svanita la speranza di un crollo del regime sovietico, i governi francese, inglese e americano si resero conto che un piano per lo sviluppo della Russia avrebbe non solo reso possibili ottimi affari, ma fatto fare buoni affari anche alla Germania, mettendo così quest’ultima in grado di pagare le dovute riparazioni di guerra.
 Dall’incontro tra questo progetto e la necessità russa di macchinari ed attrezzature di ogni genere per la ricostruzione del paese, nonché dal progetto del governo sovietico di regolare le relazioni tra l’Urss ed il resto del mondo, nacque la conferenza di Genova del 1922.


L’Imperial Palace Hotel, ove il 16 aprile 1922,
 venne siglato il ‘Trattato di Rapallo fra la Russia e la Germania

Naturalmente i russi intuirono la possibilità di rimanere isolati di fronte al mondo capitalista e costretti quindi ad accettare condizioni poco favorevoli; così la loro delegazione (Cicerin, Ioffe, Krasin, Litvinov, Vorovskij, Rakovskij) si fermò a Berlino dove fu steso, ma non firmato, il testo di un trattato separato.
 A Genova le richieste alleate riguardavano i debiti di guerra russi (il Governo sovietico non li aveva mai riconosciuti), il debito pubblico e quelli privati russi d’anteguerra e, infine, la nazionalizzazione sovietica delle imprese straniere; i russi d’altra parte ricordavano ai tedeschi che il governo sovietico poteva loro chiedere le riparazioni di guerra.

Quest’ultimo argomento (probabilmente rinforzato dagli accordi segreti tra gli stati maggiori russi e tedeschi) convinse i tedeschi a trovarsi con i russi a Rapallo per firmarvi il trattato.
 Gli accordi postbellici, come dicevamo non hanno per nulla eliminato problemi e vecchie ruggini fra i vari Stati che continuano a ricercare assetti economici meno traballanti per pervenire ad un patto generale di non aggressione.
 Questo l’aspetto più saliente della crisi di quegli anni e, per trovare più solidità anche umorale, viene così convocata la Conferenza Internazionale di Genova che si apre il 10 aprile 1922.

Georgij Vasilevic Cicerin, commissario agli
Esteri dell’URSS, che, unitamente a Litvinov,
 era a capo della missione sovietica

Sono 34 le nazioni ospitate e all’incontro delle ‘Superpotenze’ partecipa, e la notizia incuriosisce tutti i presenti, anche la Russia con una propria delegazione guidata da Cicerin da molti definito un ‘sovversivo’  messosi a tavola con disinvoltura accanto ai leaders del Vecchio Continente.
 In quei giorni primaverili le varie delegazioni si sistemano non solo a Genova ma anche in riviera e negli alberghi rapallesi troviamo così nove rappresentanze.
 Quelle appartenenti a Cecoslovacchia (33 persone), Finlandia (14), Lituania (8), sono sistemate al New Casino Hotel, quelle di Estonia (20) e Lettonia (8) all’Hotel Verdi, quelle di Grecia (25), Romania (25) all’Hotel Bristol, mentre la Jugoslavia (23) è all’Hotel Guglielmina e la Russia (90!) all’Imperial Palace Hotel.
 In un momento successivo sopraggiunge la delegazione della Saar che troverà alloggio allo Splendid.

Un treno speciale fa la spola tra Genova e la riviera al servizio delle varie delegazioni mentre la corazzata ‘Cavour’  getta le ancore davanti al Kursaal assieme ad altre unità navali. Imponente anche il servizio d’ordine.
 A Rapallo, almeno secondo le cronache dell’epoca, sono presenti 200 carabinieri 150 dei quali a cavallo ed una compagnia di Guardie Regie.
 Complessivamente i delegati presenti sono 1.254 e nutrita è la schiera degli ‘inviati speciali’. Fra i maggiori giornalisti dell’epoca figurano anche Hemingway, Pietro Nenni e D’Annunzio.
 I lavori vanno avanti stancamente, in un clima piuttosto salottiero sino a quando i russi, con un vero e proprio colpo di mano, riescono a siglare un accordo bilaterale con i tedeschi.
I  plenipotenziari russi e tedeschi si incontrano infatti a Rapallo di notte e, in gran segreto, firmano un Trattato che stabilisce la ripresa delle relazioni diplomatiche fra i due Paesi.


Il Ministro degli Interi tedesco Walther von Rathenau

A firmare lo storico accordo, che prenderà il nome di ‘Trattato di Rapallo’, sono il ministro degli Esteri tedesco, Walther von Rathenau e il Commissario agli Esteri sovietico Georgij Vasilevic Cicerin.
E’ il 16 aprile 1922, giorno di Pasqua, e la firma del documento coglie di sorpresa un po’ tutti, soprattutto i 200 giornalisti accreditati che – fra di loro c’era anche l’inviato Emest Hemingway – in occasione della festività avevano deciso di recarsi a Rapallo per una gita in riviera in piena libertà.
E gli ospiti, sotto una fastidiosa pioggia, sono accompagnati dalle autorità rapallesi a visitare gli stands dell’Expo allestita al Trianon Palace e nell’attiguo viale Diaz, lungo il torrente Boate; poi si trasferiscono all’Hotel Bristol per un ricevimento.

L’accordo bilaterale russo-tedesco intanto, all’insaputa di tutti, è già una realtà. Von Rathenau, assai inquieto sulle sorti della Germania, è letteralmente tirato giù dal letto nel cuore della notte da von Maltzan e su invito di Cicerin lascia l’hotel genovese che lo ospita per trasferirsi all’hotel Imperiale (allora in territorio rapallese). 
Proprio in una sala di quell’albergo prende così definitivamente corpo quel ‘Rapallo geist’ (lo spirito di Rapallo) destinato a diventare il simbolo di un’impostazione politica autonoma cui negli anni immediatamente successivi si ispirarono con alti e bassi i rapporti fra le due nazioni sino all’avvento di Hitler, anche se quel ‘Rapallo Geist” dimostra ancora oggi di non essersi mai spento definitivamente.

Il testo dell’accordo fa capo soprattutto alla rinuncia reciproca ai danni di guerra, al ripristino di normali relazioni diplomatiche fra i due Paesi e ad una mutua assistenza per alleviare le difficoltà economiche. Le relazioni fra Russia e Germania, riprese dopo la Rivoluzione di Ottobre, si erano infatti nuovamente interrotte nel 1918 pochi giorni dopo l’abdicazione del Kaiser, con la motivazione che l’ambasciata russa a Berlino, approfittando dell’immunità diplomatica, aveva esercitato propaganda comunista in Germania.

La cartolina ricordo della Conferenza 
Internazionale Economica di Genova

Il Trattato stabiliva la reciproca rinuncia a tutte le rivendicazioni finanziarie, la ripresa delle relazioni diplomatiche e consolari, il preventivo e reciproco accordo su qualsiasi questione economica (anche se risolta in linea di principio su base internazionale).
 Sia per il governo sovietico sia per quello di Weimar era il primo trattato equo e non imposto, la stretta di mano fra le due reiette della società europea, il loro ritorno al gioco diplomatico.
In senso più lato il trattato continuò la tattica di Lenin di ‘utilizzare le divisioni tra i paesi capitalisti appoggiandosi alla Germania che era (allora) il membro più debole del mondo capitalista; per la Germania bloccata nel tentativo di espansione verso ovest e verso sud era l’occasione di una pacifica espansione economica verso est.
 La strada intrapresa a Rapallo, se onestamente seguita, avrebbe potuto mantenere la pace nell’Europa centrale, ma anche se ciò non è stato, una parte dello spirito di quel tempo è ritornato in quella che è nota come ‘Ostpolitik’ tedesca.

Il Presidente della Conferenza di
 Genova S.E. Luigi Facta

Le cronache dei quotidiani nei giorni successivi riportano le furibonde reazioni delle altre nazioni. Il ‘Corriere della Sera’ del 17 aprile titola: ‘Un colpo di scena alla Conferenza’ mentre Pietro Nenni su ‘L’Avanti’  scrive: ‘Una delle questioni che, a Genova, almeno, sarà seppellita con gli onori di un funerale di prima classe, è quella sollevata dalla delegazione francese circa la violazione del Trattato di Versailles che i delegati tedeschi avrebbero compiuto con la Convenzione di Rapallo’.
 Il commissario del popolo Cicerin al ‘Chicago Tribune’ rilascia invece una dichiarazione nella quale, rispondendo alla domanda se il Trattato significhi un’alleanza con la Germania afferma: «Questa è una cosa del futuro. Io ritengo questo trattato un piccolo modello per la Conferenza di Genova. Specialmente mi piacerebbe firmare un trattato simile con gli Stati Uniti».

Un’altra cartolina commemorativa
della Conferenza di Genova del 1922

Lo statista russo a piedi percorre l’Aurelia sino a raggiungere l’hotel Bristol e, allo stesso modo, rientrerà poi nel borgo.
 Onore e ‘gloria’ in paese anche per il tassista rapallese Tovagliari che aveva accompagnato l’uomo politico in lungo e in largo per il Tigullio: il soprannome ‘Cicerin’ gli resterà appiccicato addosso per tutta la vita. L’appuntamento internazionale nel capoluogo ligure fallirà inevitabilmente il 19 maggio, anche sotto l’incalzare della Francia che chiede ostinatamente ai russi di far fronte ai loro impegni finanziari prebellici, e gli incontri proseguiranno poi in Olanda, all’Aia.
 Von Rathenau, due mesi dopo la Conferenza di Genova verrà invece assassinato a Berlino da alcuni estremisti di destra.
 Il protocollo d’intesa Russo-Tedesco del 16 aprile 1922, come detto, venne firmato in una sala dell’Hotel Imperiale, albergo che allora si trovava in territorio rapallese. I confini tra Rapallo e Santa Margherita Ligure vennero infatti modificati, con decreto reale, il 10 agosto 1928 e a partire da allora l’Imperiale entrò a far parte di Santa Margherita Ligure.

Cartoon politico realizzato da Frederic Burr Opper in occasione della Conferenza del 1922

Rapallo, 05.04.11