Gruppo Modellistico Sestese

Sesto San Giovanni (Milano)

Progetto Gambier Bay CVE-73

MARZO 2005

E’ stato lanciato il “progetto Gambier Bay”, obiettivo: costruire un modello della portaerei di scorta della 2^GM classe “Casablanca”, in scala 1:72. 
Un progetto collettivo, a cui possono partecipare tutti i Soci del Gruppo Modellistico Sestese, ognuno per la parte che meglio conosce. Il modello è previsto essere navigante, completo con effetti speciali e finito, e questa è la novità più importante, con la stessa cura e precisione di un modello statico.

Le prime fasi del progetto sono state costituite da una approfondita ricerca tecnico-storica, al fine di meglio rappresentare, con la maggior fedeltà possibile il soggetto scelto. I risultati di questa ricerca sono sinteticamente riportati nelle pagine seguenti.

Tutto il materiale raccolto è stato raggruppato in un CD che è stato dato a ciascun partecipante al progetto per migliorare la conoscenza comune della nave e degli avvenimenti che l’hanno riguardata.

Storia della portaerei CVA-73 GAMBIER BAY La “Gambier bay” prende il nome da una baia sulla costa dell’Alaska. 

La Gambier Bay, fu originariamente classificata AVG-73, poi riclassificata ACV 73 il 20 Agosto 1942 e finalmente CVE-73 il 15 Luglio 1943; è stata varata dai cantieri Kaiser Shipbuilding Co., di Vancouver, Washington, con contratto della Commissione Marittima il 22 Novembre 1943; madrina del varo è stata la signora H.C. Zitzewitz di Oswego, Oregon.; è stata posta in servizio il 28 Dicembre 1943 ad Astoria, Oregon con il Capitano Hugh H. Goodwin al comando. 
La nave inizialmente era dipinta secondo lo schema mimetico (measure) “MS 21”, successivamente modificato (1944) nel “MS 32/15A”, uno schema geometrico che prevedeva diversi toni di blu-grigio e nero.

Il numero di riconoscimento “73” era riportato in piccolo, in bianco, sui due lati della prua ed in blu scurissimo, con cifre di grandi dimensioni, alla estremità di prua del ponte di volo, posta in modo da essere letta arrivando in volo da poppa.
Dopo un turno di collaudi e prove la nave è salpata il 7 Febbraio 1944 con 400 soldati diretti a Pearl Harbor, e 84 aerei di rimpiazzo destinati alla famosa portaerei Enterprise (CV 6). La consegna è avvenuta con un incontro presso le isole Marshall tra le due navi.
Il logoramento da battaglia per una portaerei, infatti, consisteva principalmente nella perdita di aerei. Così ogniqualvolta una nave portaerei salpava da un porto USA, era prassi caricarla al massimo di aerei destinati al fronte per rifornire le altre sul posto.

In questa configurazione, il ponte di volo e l’hangar erano totalmente ingombri di aerei ed era conservata solo la capacità di far decollare gli aerei, i quali si trasferivano da una nave all’altra con i propri mezzi, in volo.
Dopo questo primo giro, la Gambier Bay è ritornata a San Diego California, via Pearl Harbor, trasportando aerei danneggiati per le opportune riparazioni. 
E’ stata in seguito impiegata per le qualificazioni di piloti di marina lungo le coste della California meridionale.
Nel Febbraio 1944, la Gambier Bay è stata utilizzata per le prove definitive di appontaggio del nuovo caccia Vought F4U Corsair grazie alle quali il famoso caccia è riuscito ad ottenere la qualificazione per impiego da portaerei che fino ad allora la US Navy gli aveva negato a causa di numerosi problemi, poi risolti.

La Gambier Bay imbarcava gli aerei del VC-10 costituiti da 18 caccia Goodyear FM-2 Wildcat e da 12 bombardieri-siluranti Grumman TBM-1C Avenger. 
Come per la maggior parte degli aerei della US Navy, essi non portavano particolari segni decorativi, tranne il segno di riconoscimento che, nel nostro caso, era una “B” bianca dipinta sulla deriva ed un numero progressivo, anch’esso bianco apposto in fusoliera.
Gli aerei erano dipinti sia nello schema interamente blu, sia nello schema a tre toni di blu.
Il “call sign” o segnale di chiamata, costituito da quattro lettere, assegnato alla Gambier Bay (univoco per ogni nave USA) era “NKWU”. Tale schema, nel codice colorato delle bandiere di segnalazione, è quello riportato nel titolo in alto.
Il 1° Maggio 1944 la CVE-73 è partita per raggiungere il Carrier Support Group 2 (TG 52.11) comandato dal Contrammiraglio H.B. Sallada, stazionante alle Marshall, in vista dell’invasione delle isole Marianne. 
Durante le fasi iniziali degli sbarchi a Saipan, la Gambier Bay ha fornito supporto aereo ravvicinato ai Marines il 15 Giugno 1944, distruggendo postazioni nemiche, truppe, mezzi corazzati e trasporti.

Il 17 Giugno il centro di controllo di combattimento aereo ha respinto un attacco di 47 aerei giapponesi diretti contro il proprio gruppo di attacco, l’artiglieria di bordo ha direttamente abbattuto 3 aerei nemici che erano riusciti a superare lo sbarramento dei caccia.

Il giorno seguente l’allarme aereo suonava di nuovo. Gli aerei da caccia si preparavano al decollo, ma un intensissimo fuoco contraereo amico copriva tutti i settori, ivi compreso il percorso di decollo. Nonostante le difficoltà, otto riuscivano a decollare per contrastare l’attacco nemico.

La Gambier Bay rimase fuori Saipan, respingendo attacchi aerei e lanciando offensive per battere le postazioni nemiche e dare supporto ai Marines che stavano combattendo a terra.

Nel frattempo, le navi e le portaerei di squadra avevano sconfitto le navi e gli aerei giapponesi in quella che è stata chiamata la battaglia del mar delle Filippine.

La nostra nave continuò la sua opera di supporto dele truppe da sbarco a Tinian (19 – 31 Luglio) per poi dirigersi a Guam per dare lo stesso supporto alle truppe dei Marines fino all’11 Agosto 1944.

Dopo questa fase la nave è stata spostata alle isole Marshall per le necessarie riparazioni e ripristini.

Dal 15 al 28 Settembre la Gambier Bay riprendeva le azioni di attacco anfibio contro Pepeliu, Angaur e le Palau meridionali.

Successivamente la nave venne diretta verso Hollandia (Nuova Guinea) fino a Manus (isole dell’Ammiragliato), dove erano in corso altre operazioni di sbarco.

Protette da quattro cacciatorpediniere di scorta, le due portaerei di scorta Gambier Bay e Kitkun Bay (CVE 71) hanno scortato i trasporti e i mezzi da sbarco fino al golfo di Leyte, aggiungendosi alla squadra del Contrammoraglio Clifton A. F. Sprague, il 19 Settembre 1944.

Questa squadra comprendeva sei portaerei di scorta, tre cacciatorpediniere e quattro cacciatorpediniere di scorta – il codice di riconoscimento radio era “Taffy 3”.

La “Task Force” era suddivisa in tre “Taffy”, e complessivamente contava, tra l’altro, diciotto portaerei di scorta per mantenere la supremazia aerea sopra il golfo di Leyte e su Leyte Est.

Durante l’invasione gli aerei distrussero postazioni nemiche, convogli, aereoporti e concentrazioni di truppe, fornendo così un vitale aiuto alle truppe da sbarco nei combattimenti nell’entroterra. Allo stesso tempo gli aerei garantivano il mantenimento di un ombrello protettivo sopra le navi amiche che stazionavano nel golfo di Leyte.

Le tre squadre erano disposte nel seguente ordine: Taffy 1 a nord di Mindanao, Taffy 2 all’entrata del golfo di Leyte e Taffy 3 al largo dell’isola di Samar.

Nel frattempo le forze giapponesi lanciavano la loro intera flotta contro gli americani nel disperato tentativo di distruggere la più alta concentrazione di navi nel golfo di Leyte.

Potenti forze nemiche, costituite da portaerei, navi da battaglia, incrociatori e cacciatorpediniere si diressero verso l’obiettivo da tre diverse direzioni da Sud, dal centro e da Nord.

La forza d’attacco giapponese del Sud andò incontro al disastro la tramonto del 25 Ottobre nel tentativo di forzare lo stretto di Surigao per ricongiungersi con la forza di centro al largo del golfo di Leyte.

La forza di centro fu colpita duramente il giorno 24 da centinaia di aerei del Contrammiraglio Halsey, partiti dalle portaerei d’attacco, nel mare di Subiyan, mentre si dirigevano verso lo stretto di S. Bernardino.

Dopo la battaglia del mare di Subiyan, Halsey, giudicando le forze nemiche ormai fuori causa, diresse le sue forze a Nord nel tentativo di intercettare le portaerei giapponesi al largo di capo Engano.

Questa veloce mossa lasciò la squadra Taffy 3 abbandonata a se stessa a guardia di Samar, per giunta ignara dei movimenti notturni dei resti della forza di centro.

La mattina del giorno 25 Ottobre, una leggera schiarita nella nebbia del mattino scoprì le sagome delle navi giapponesi che scivolavano attraverso lo stretto di S. Bernardino, diretta verso il golfo di Leyte.

La flotta di centro, lontana dell’essere stata messa fuori combattimento, contava ancora più di 20 navi.

Nonostante la differenza di forze, abbondantemente a favore dei giapponesi in quanto a forze di superficie, il gruppo Taffy 3 decise di dare battaglia, nel contempo chiedendo disperato aiuto al resto della flotta americana.

Contemporaneamente le poche navi di Taffy 3 diressero verso il nemico lanciando tutti i propri aerei all’attacco.

Nell’impari battaglia seguente la Gambier Bay fu colpita numerose volte dal fuoco dei cannoni giapponesi; immobile sull’acqua, venne finita con altri colpi provenienti da tre incrociatori, mentre attorno i caccia tentavano disperatamente di coprirla con cortine di fumo e recuperando i naufraghi.

La Gambier Bay si è capovolta ed è affondata alle 09.07 del 25 ottobre 1944; circa 800 sopravissuti sono stati raccolti dalle navi giunte in soccorso da Leyte.

Qualche ora più tardi, nel corso dello stesso scontro, anche la gemella St. Lo (CVE 63) andrà perduta, vittima di attacchi kamikaze.

Per questa azione eroica la Gambier Bay ha condiviso con tutto il Taffy 3 la “Presidential Unit Citation”. Durante la sua carriera aveva ricevuto quattro stelle per servizio in zona di guerra.

Albino BENEDETTO

Nel  complimentarmi con il nostro socio Albino Benedetto e con il Gruppo Modellistico Sestese, invito i nostri “followers” a visitare i siti:

http://www.modelsesto.org

http://www.giemmesesto.org

Carlo GATTI (webmaster )


5 Gennaio 2013


ALBUM FOTOGRAFICO


di Albino BENEDETTO