A CACCIA DI AURORE BOREALI

Galileo tentò di dare una spiegazione scientifica al fenomeno dandogli il nome che tutti conosciamo, ma si dovette arrivare all’800 per avere la prima “autentica” spiegazione dell’aurora boreale dal fisico norvegese Kristian Birkeland. L’evento è dovuto al flusso di radiazioni che provengono dal Sole ed entrano in contatto con il campo magnetico della Terra, formando particelle elettriche che a contatto con l’atmosfera emettono una luce spettrale.

Le teorie di Birkeland non furono mai del tutto accettate dalla comunità scientifica e la conferma delle sue intuizioni si ebbe soltanto dopo il lancio in orbita del primo satellite nel 1960.

 

Diciamo subito che per uno scandinavo del Centro Sud della Scandinavia é abbastanza raro assistere ad una Aurora Boreale, ma non é facile neppure vederla danzare oltre il circolo polare artico. Il fenomeno si delinea raramente e senza appuntamento, con fasci di luce a spirale verde e fluorescente, gialla, azzurra e violetta. Un tempo la spettacolare visione intimoriva le popolazioni della taiga Nordica che le attribuivano origini divine da cui scaturirono leggende fantastiche.  Per gli Inuit é la danza dei bambini morti; la volpe “Revontulet” disegna per i Lapponi scintille variopinte che proietta con la lunga coda sulla terra dove si formerebbero sentieri di neve luminosi che aiutano gli spiriti a ritornare alle loro case.

 

 

 

La studentessa Gun Marie Gatti (che ha messo la prua a NORD per ragioni di studio), ha avuto la fortuna di fotografare l’Aurora Boreale sopra il cielo di Falun (Dalarna-Svezia). Era il 13 settembre 2014. L’affascinante spettacolo é durato dalle 00.30 alle 01.15.

 

Secondo gli scienziati il picco solare, chiamato Solar Maximum, che ha una ciclicità di 11 anni, si avrà proprio nell’inverno 2014/2015. Eccezionali tempeste magnetiche solari solleveranno nel cosmo folate di particelle energetiche tingendo di verde, rosso e viola le notti dei Sami.

Non manca l’industria turistica legata al fenomeno Aurora Boreale.

 

Si può soggiornare nelle cittadine dei diversi paesi lapponi. Nella parte svedese, i più audaci possono optare per il piccolo villaggio di Jukkasjärvi, non lontano da Kiruna, dove si trova il famoso Albergo di ghiaccio. A Kiruna c’é la possibilità d’imbarcare su un Jetstream32 (circa 850 euro), si superano le nuvole con maggiore possibilità di vedere l’aurora boreale. La durata del volo è di circa 45 minuti per un’escursione che dura in totale tre ore. Le stesse possibilità d’osservazione sono offerte nella Norvegia artica, a Tromsø o alle isole Lofoten, oppure a Rovaniemi in Finlandia, situata a breve distanza dal Napapiiri (Circolo Polare Artico). Ad Alta, nel nord della Norvegia, vengono organizzati safari notturni in motoslitta lungo le vaste pianure innevate tra boschi di betulle che salgono verso gli altopiani. Si dice che sia ancora più entusiasmante poter ammirare l’Aurora Boreale dall’aereo in un volo notturno organizzato dallo Spaceport Sweden . 
 Si può anche scegliere un itinerario di più giorni con pernottamento in rifugi o nelle tradizionali tende Sami tra le montagne.
Per i meno avventurosi, é consigliabile una comoda crociera a bordo dei postali Hurtigruten che da Bergen risalgono la costa norvegese, superano Capo Nord e giungono al capolinea Kirkenes. Per noi latini-rivieraschi, questo é il modo più comodo per godersi le notti artiche.

 


 

Carlo GATTI

 

Rapallo, 10 Ottobre 2014