ALBERTO CANTINO

IL FURTO DEL PLANISFERO PORTOGHESE

 

 

 

 

di Carlo GATTI

 

La connessione tra la scoperta di Colombo e il furto del planisfero portoghese da parte di Cantino è indiretta, ma esiste.  Colombo aprì nuove rotte marittime, accendendo la competizione tra le potenze europee per il controllo di queste rotte e delle risorse che offrivano. Questo spiega il valore strategico del planisfero portoghese, che mappava queste nuove terre.  L’Italia, sebbene non fosse un unico stato, era comunque protagonista del commercio marittimo rinascimentale, e l’azione di Cantino riflette questa volontà di competere per le risorse e il potere marittimo globali.  La sua azione non fu una semplice rapina, ma un atto di spionaggio al servizio della competizione geopolitica tra le maggiori potenze europee.

Alberto Cantino, trafugando  in Italia, diede alla Repubblica di Venezia informazioni cruciali sulle rotte commerciali verso le Indie. Questo ebbe un impatto economico enorme, permettendo a Venezia di competere con il Portogallo nel commercio di spezie, oro e tè, e un impatto politico altrettanto significativo, alterando il delicato equilibrio di potere tra le potenze europee nel XV secolo. 

Il furto rappresentò un colpo di genio, una scorciatoia per raggiungere la ricchezza e il potere, aggirando anni di esplorazione e conquista.

Il furto del planisfero Cantino non fu solo un evento di spionaggio, ma un punto di svolta nella storia delle esplorazioni geografiche e del commercio globale. Il Portogallo, detentore del monopolio sulle rotte verso le Indie, aveva accumulato immense ricchezze grazie al controllo di preziosi beni come spezie (cannella, chiodi di garofano, noce moscata, pepe), oro, e successivamente tè.  Questi prodotti erano ad alta domanda in Europa e generavano profitti enormi.

Il planisfero, con la sua rappresentazione accurata e dettagliata delle rotte, delle coste e delle scoperte portoghesi, rappresentava un tesoro di informazioni strategiche.  Il suo trafugamento da parte di Cantino a favore di Venezia, la potente Repubblica Marinara in rivalità con il Portogallo, consentì alla Serenissima di:

Ridurre la dipendenza dal Portogallo: Venezia poté sviluppare rotte commerciali alternative, riducendo il suo vincolo economico con la potenza iberica e aumentando la propria autonomia.

Aumentare i profitti: L’accesso alle informazioni sulle rotte per le Indie permise a Venezia di competere direttamente nel commercio delle spezie e di altri beni di lusso, incrementando considerevolmente i suoi profitti, già descritti in precednza.

Rafforzare la propria posizione geopolitica: 

Il furto rappresentò un colpo propagandistico e strategico di grande impatto, dimostrando la capacità di Venezia di competere con le maggiori potenze europee, anche attraverso attività clandestine.

In sintesi: il furto del planisfero Cantino fu un’azione di spionaggio di grande successo dalle conseguenze economiche e politiche di vasta portata, che ebbe un ruolo importante nello spostamento degli equilibri di potere nel Mediterraneo e nel mondo.  Fu un atto che accelerò la “globalizzazione del commercio” e la competizione tra le potenze europee per il controllo delle rotte commerciali.

 Fine

ENTRIAMO NEL DETTAGLIO:

Il Planisfero di Cantino è importante perché è la prima mappa conosciuta che rappresenta le Americhe come un territorio distinto dall’Asia e include le coste dell’Africa e dell’Asia con un grado di accuratezza senza precedenti per l’epoca, soprattutto per quanto riguarda la costa brasiliana. Inoltre, fu una delle prime mappe a rappresentare l’Indocina e le coste dell’Oceano Idiano e fu ottenuta segretamente dai portoghesi, diventando un importante strumento di conoscenza per il duca di Ferrara. 

 

Perché il Planisfero di Cantino ha avuto un impatto politico significativo?

Il Planisfero di Cantino è stato politicamente importante perché si tratta della prima mappa a rappresentare il Nuovo Mondo come entità distinta, fornendo informazioni cruciali ai portoghesi sulle nuove terre scoperte e contribuendo a definire la loro posizione nel contesto delle “Esplorazioni Geografiche” e delle future rivendicazioni territoriali. 

 

Come si presenta oggi del Planisfero Cantino?

 

BIBLIO TOSCANA

 Planisfero di Cantino (o Mappa del mondo di Cantino o, più semplicemente, Carta del Cantino) è una mappa, composta da 6 fogli di pergamena incollati, che mostra le conoscenze geografiche dell’Impero portoghese all’inizio del XVI secolo. Si tratta del più antico planisfero portoghese sopravvissuto.

Misura 220×105 cm. Il planisfero prende il nome da Alberto Cantino, un agente del Duca di Ferrara che contrabbandò dal Portogallo all’Italia nel 1502. La mappa ritrae la costa brasiliana, scoperta nel 1500 dall’esploratore portoghese Pedro Álvares Cabral, e mostra la costa africana dell’oceano Atlantico e Indiano con grande accuratezza e dettaglio. Il planisfero di Cantino è uno dei primi esempi di mappa nella quale le località sono collocate sulla base della loro latitudine, e non riportando la rotta e la distanza stimata da altre località, come avveniva nei portolani e nelle carte del Mediterraneo del secolo precedente (sistema che rimane, nella mappa, per l’Europa e il Mar dei Caraibi). È stata definita “la mappa più importante della storia della cartografia portoghese, e anche del mondo”.

Crediti immagine

Autore: Sconosciuto – Credits: Pieced together from Biblioteca Estense, Modena, Italy -Termini d’uso: Pieced together from Biblioteca Estense, Modena, Italy – Licenza: pd

 

 

Amici della Scienza

Planisfero di Cantino (1502), la prima carta geografica antica a rappresentare il Nuovo Mondo come territorio a sé stante.

Fu trafugata da tale Alberto Cantino su incarico del Duca Ercole d’Este, signore di Ferrara che venne così a conoscenza delle informazioni in mano ai portoghesi sui nuovi territori scoperti. Esplicito in questo senso il titolo che compare sulla mappa:

Carta per la navigazione nelle isole recentemente scoperte nelle parti dell’India.

Il planisfero di Cantino è oggi conservato presso la Biblioteca Estense di Modena

Creato da un cartografo sconosciuto, questa mappa infame fu contrabbandata in Italia dal Portogallo da Alberto Cantino.

L’importanza principale di questa mappa è la sua rappresentazione del mondo, diviso tra Portogallo e Spagna nel 1494, decretato dal Trattato di Tordesillas.

 

Wikipedia

PLANISFERO DI CANTINO

https://it.wikipedia.org/wiki/Planisfero_di_Cantino

Immagini

 

1502 – Anonimo, Planisfero nautico “del Cantino”, Charta del navicare per le isole novamente trovate in la parte dell’India dono Alberto Cantino al S. duca Hercole, Lisbona (Modena, Biblioteca estense, C.G.A.2)
Per gentile concessione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. È vietata ogni ulteriore riproduzione con qualsiasi mezzo

© 2016 Museo Galileo – Istituto e Museo di Storia della Scienza · Piazza dei Giudici 1 · 50122 Firenze · ITALIA

 

“Planisfero di Cantino “

O “Carta di Cantino” (1502)

Biblioteca Estense Modena, Italy

https://en.wikipedia.org/wiki/Cantino_planisphere

 

The Treaty of Tordesillas line

Planisfero di Cantino: Mappa di Alberto Cantino del 1502 che rappresenta la linea di confine imposta dal Trattato di Tordesillas (1494) tra l’America portoghese e quella spagnola. Biblioteca Estense. Modena

 

The rhumb-line construction scheme and geographic lines in the Cantino planisphere. Adapted from Gaspar (2012), Plate 3

 

Major wind rose of the Cantino planisphere

 

 

 

https://www.cristoforocolombo.com/cristoforo-colombo/articoli-storici/planisfero-di-cantino-1501-1502/

 

 

Ministero della Cultura

La Carta del Cantino e la rappresentazione della Terra nei …

 

http://bibliotecaestense.beniculturali.it/info/img/esp/i-mo-beu-1991-sc.rm.1.1-cantino.pdf

 

 

Lisbonne, octobre 1502. En pleine fièvre des découvertes, dans un port envahi par l’or, les épices et les esclaves, éclate une étrange affaire d’espionnage. Un planisphère royal a disparu. Représentant, pour la première fois, les Indes atteintes par Vasco de Gama et le Brésil touché par Cabral, il est un véritable secret d’État. Il réapparaît, début 1503, en Italie du Nord, à la cour du Duc de Ferrare, Hercule d’Este. Transféré, en 1598, dans le château ducal de Modène, la carte de Cantino y passe deux siècles et demi, avant de disparaître à nouveau, mystérieusement, lors du soulèvement pour l’unité italienne en juin 1859. Un collectionneur la retrouve neuf ans plus tard au fond… d’une charcuterie de la ville ! Histoire vraie, dans toutes ses péripéties de Lisbonne à Ferrare, Gênes et Modène… mais où les détails manquent, permettant à l’auteur de bâtir, d’aventure en aventure, le roman d’histoire de la carte de Cantino.

 

SCUOLAMEDIA DIGITALE

Le scoperte geografiche: il Planisfero di Cantino

 

Il planisfero prende il nome da Alberto Cantino, un agente del Duca di Ferrara che fu inviato in Portogallo allo scopo di entrare in possesso delle conoscenze …

 

 

Le scoperte geografiche:

il Planisfero di Cantino

Il planisfero di Cantino è una carta geografica realizzata su sei fogli di pergamena nei primi anni del Cinquecento; probabilmente si tratta della copia di una mappa realizzata per il Re del Portogallo, in cui veniva descritto il mondo fino ad allora conosciuto.

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https://www.scuolamediadigitale.it/archivi/Storia/430000178_STO_Le%20scoperte%20geografiche_Fonti%20storiche_Il%20Planisfero%20di%20Cantino.pdf

 

 

IL TRATTATO DI TORDESILLAS

 Dall’avventura di Colombo alla nascita del colonialismo

https://www.marenostrumrapallo.it/tordesillas/#:~:text=Con%20questo%20atto%20il%20pontefice,di%20Cristo%20le%20popolazioni%20indigene

 

Carlo GATTI

 

ALBERTO CANTINO

 STORIA – Wikipedia

Alla fine del XV secolo Ercole I d’Este, duca di Ferrara, inviò Alberto Cantino a Lisbona con l’incarico formale di commerciante di cavalli ma in realtà per raccogliere riservatamente informazioni sulle scoperte geografiche portoghesi. In due lettere al Duca, datate al 17 e al 18 ottobre 1501, Cantino riferisce di aver sentito l’esploratore Gaspar Corte-Real esporre al re Manuele I i risultati del suo ultimo viaggio a Terranova.

Alcuni fra i primi studiosi della mappa hanno suggerito che essa sia stata commissionata a un cartografo ufficiale del Regno del Portogallo, che l’avrebbe realizzata copiando la mappa in possesso della Corona, il cosiddetto Padrão Real, compilato dall’Armazéns da Índia. Mancano tuttavia i riscontri storiografici per questa ipotesi, ed è stato notato che il planisfero contiene diversi errori che difficilmente sarebbero stati presenti in uno standard ufficiale.

Un’altra possibilità è che la mappa sia stata clandestinamente acquistata dopo essere stata realizzata su commissione di un nobile o di un funzionario locale.

Cantino afferma di aver pagato 12 ducati per la mappa, una cifra considerevole per l’epoca. Da un’altra lettera, è noto che inviò la mappa al Duca di Ferrara il 19 novembre 1502. Sul retro della mappa vi è un’iscrizione che dice: Carta de navigar per le Isole nouam trovate in le parte de India: dono Alberto Cantino al S. Duca Hercole.

Il possesso della mappa svelò alla Signoria di Ferrara l’esistenza di molti territori in precedenza sconosciuti; nondimeno, la mappa divenne obsoleta in pochi mesi, a causa di successive spedizioni esplorative condotte dai portoghesi.

Poco dopo il suo arrivo in Italia, le informazioni presenti sulla mappa furono ricopiate nel planisfero di Caverio, che a sua volta servì da base per la rappresentazione dell’America nella carta Universalis cosmographia di Martin Waldseemüller.

La mappa fu mantenuta nella biblioteca ducale di Ferrara per circa 90 anni, finché il papa Clemente VII la trasferì a Modena. Nel 1859 il palazzo in cui si trovava la mappa fu depredato, e il planisfero fu disperso. La cartina fu ritrovata e acquistata nel 1868 da Giuseppe Boni, direttore della Biblioteca Estense, in una salumeria di Modena. Il planisfero di Cantino è tuttora conservato alla Biblioteca Estense di Modena.

 

70 Anni dopo….

 

La Sala del Mappamondo, o Sala delle Carte Geografiche, è uno degli ambienti più affascinanti e significativi di Palazzo Farnese a Caprarola, un capolavoro dell’architettura manierista.

La sua realizzazione, avvenuta tra la fine del 1573 e il 1575, si deve al cardinale Alessandro Farnese il Giovane, nipote di Paolo III, che la volle decorata con una precisione scientifica all’avanguardia per l’epoca.

Queste carte, realizzate da Giovanni Antonio da Varese, detto il Vanosino, con l’aiuto di Giovanni de’ Vecchi e Raffaellino Motta da Reggio, rappresentano le terre conosciute fino al 1574. Si possono ammirare mappe dell’Asia, dell’America, dell’Europa e dell’Africa, oltre a un planisfero. Negli angoli delle pareti, quattro matrone personificano i continenti.

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Carlo GATTI

Rapallo, 26 Giugno 2025